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Dichiarazione dei redditi 2024: detrazione delle spese assicurative e sanitarie

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I premi per le polizze vita e infortuni possono essere detratti nella misura del 19%

La dichiarazione annuale dei redditi, che occorre fare con la dichiarazione semplificata, il 730 o il modello Redditi a seconda dei casi, riguarda tutti i contribuenti che nel corso del 2023 hanno percepito entrate che complessivamente hanno superato la cosiddetta no tax area (con soglia fissata a 8.174 euro). La dichiarazione serve a fornire al Fisco un quadro di sintesi di tutti i redditi percepiti dal contribuente (da lavoro, da capitale ecc.), in modo da determinare quale sia la sua effettiva situazione nei confronti dello Stato, cioè debitoria, creditoria o neutrale.
Per determinare l'importo da versare o da chiedere a rimborso, occorre considerare anche le eventuali detrazioni, come alcune spese assicurative e sanitarie.

Dichiarazione dei redditi 2024: novità

Come accade ogni anno, i modelli dichiarativi presentano delle novità tipicamente introdotte con la Legge di Bilancio e/o le deleghe fiscali. Vediamo dunque una sintesi delle novità introdotte per quest'anno.

Partiamo da una nuova modalità di dichiarazione che va a sostituire il 730 precompilato: parliamo della dichiarazione semplificata introdotta con il D.Lgs. 1/2024  recante "Razionalizzazione e semplificazione delle norme in materia di adempimenti tributari". Nel 2024 è stata adottata in via sperimentale per i soli lavoratori dipendenti, che potranno accedervi attraverso un percorso guidato, entrando nell’area riservata dell’Agenzia delle Entrate con le credenziali SPID, CIE o CNS. I dati in possesso del Fisco vengono presentati analiticamente e i contribuenti, anziché intervenire come un tempo su quadri e righi, devono limitarsi a confermare o modificare quanto appare loro sullo schermo di volta in volta.

Di seguito elenchiamo alcune delle ulteriori novità dei modelli 2024 che fanno riferimento, come detto, ai redditi percepiti nel 2023:

  • scende dal 10 al 5% l’aliquota dell’imposta sostitutiva sugli importi pagati come premi di risultato o di partecipazione agli utili d’impresa ai lavoratori dipendenti del settore privato;
  • per chi nel 2023 ha comprato case con classe energetica A o B dalle imprese costruttrici, è prevista una detrazione dell’IVA del 50% (si tratta del Bonus IVA case green);
  • per il 2023 il limite di spesa massimo su cui calcolare la detrazione per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici è di 8 mila euro;
  • se le spese riguardanti il Superbonus sostenute nel 2022 non sono state inserite nella dichiarazione 2023, è possibile farlo nel 2024 e ripartirle in 10 rate;
  • per le spese per il Superbonus sostenute nel 2023, la percentuale di detrazione scende al 90%.

Restano confermate le detrazioni per alcune tipologie di spese assicurative, che analizzeremo in dettaglio.

Dichiarazioni dei redditi 2024 e spese detraibili

Le spese detraibili in dichiarazione dei redditi, sono quelle che vanno ad abbattere l'imposta lorda dal versare all'Erario.
Ricordiamo che le spese detraibili sono diverse da quelle deducibili, le quali invece vanno ad abbattere il reddito imponibile, reddito sul quale in seconda battuta si determinano le imposte da versare.


Per fare chiarezza, vediamo l'iter che porta al calcolo delle imposte da versare:

  • determinazione del reddito imponibile totale;
  • sottrazione delle spese deducibili dal reddito imponibile;
  • calcolo delle imposte lorde sul reddito totale depurato dalle deduzioni;
  • sottrazione delle spese detraibili dalle imposte da versare, determinando così la posizione del contribuente che potrebbe essere, come detto, a credito, a debito oppure pari a zero una volta considerate tutte le ritenute d'imposta versate in corso d'anno.

Detrazioni 2024 assicurazioni vita e infortuni


Per le assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni il nostro ordinamento prevede la possibilità di detrarre il 19% dell'importo speso nel corso dell'anno. In particolare il beneficio fiscale riguarda le polizze stipulate o rinnovate:

  • fino al 31 dicembre 2000, per contratti con durata non inferiore a 5 anni e per i quali non sia consentita la concessione di prestiti nel periodo di durata minima;
  • a partire dal 1° gennaio 2001, se il contratto copre il rischio di morte e assicurazioni per invalidità permanente non inferiore al 5%, derivanti da qualsiasi causa.

Nel caso delle polizze miste, quelle cioè che prevedono una liquidazione sia in caso di morte che di vita entro una certa data, la detrazione non viene applicata al 100% del premio versato, ma soltanto per il rischio morte.
Per le assicurazioni di invalidità, la detrazione riguarda esclusivamente la quota di premio sull’invalidità permanente non inferiore al 5%, in caso l’assicurazione copra anche invalidità inferiori.
Esiste poi un limite massimo per questa detrazione, fissata a 530 euro e che abbraccia tutti i possibili contratti in capo al contribuente.
Tutto quanto illustrato riguarda anche le assicurazioni per gli infortuni al conducente auto, che rientrano tra le polizze accessorie della RCA. Quest'ultima infatti non copre anche i danni al conducente responsabile del sinistro.
La soglia di 530 euro è più elevata in casi particolari. Nel dettaglio:

  • assicurazioni a tutela delle persone con disabilità grave certificata, 750 euro;
  • assicurazioni per il rischio di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana (polizze Long Term Care), 1.291,14 euro.

Le polizze per cui spettano le detrazioni illustrate possono riguardare:

  • il dichiarante;
  • un familiare a carico del dichiarante.


Tutto quanto detto però cade nel caso di pagamento dei premi in contanti. La detrazione, infatti, spetta esclusivamente se i versamenti alle compagnie avvengano attraverso mezzi di pagamento tracciabili, quali bonifici o pagamenti con carta di credito. Si tratta di una regola generale che vale per tutte le detrazioni.

Detrazione assicurazione eventi calamitosi

Oltre alle assicurazioni sulla vita dei contribuenti e dei propri cari, vi è un'altra tipologia di polizza che consente di recuperare parte di quanto versato in dichiarazione: parliamo delle polizze casa a tutela degli eventi calamitosi.
Lo Stato italiano, data la natura del nostro territorio dal punto di vista idro-geologico, riconosce un beneficio fiscale a coloro che intendono assicurare contro gli eventi calamitosi abitazione e relative pertinenze. Le pertinenze seguono l'abitazione, mentre se la polizza riguarda soltanto le prime, il vantaggio fiscale decade.
Se la polizza è articolata e si compone di diverse coperture, la detrazione spetta per la sola quota attribuibile agli eventi calamitosi.
A differenza delle polizze vita, la detrazione del 19% non ha un limite massimo di spesa detraibile.

Altre detrazioni in dichiarazione dei redditi


Chiudiamo con una carrellata sulle principali detrazioni  riconosciute ai contribuenti oltre a quelle previste per le assicurazioni. Nel dettaglio:

  • spese mediche, con detraibilità al 19% dell'importo speso al netto della franchigia, un importo minimo al di sotto del quale non è riconosciuta la detrazione, pari a 129,11 euro;
  • spese mediche e sanitarie per persone con disabilità;
  • spese veterinarie;
  • interessi passivi del mutuo;
  • spese per l’affitto, beneficio riservato ai giovani;
  • spese scolastiche;
  • spese per la frequenza di università pubbliche o private;
  • spese per l’abbonamento ai mezzi pubblici;
  • spese per l’assistenza personale di anziani o persone affette da disabilità;
  • spese per le attività sportive dei figli;
  • asilo nido;
  • spese funebri;
  • intermediazione immobiliare;
  • erogazioni liberali alle società ed associazioni sportive dilettantistiche;
  • contributi associativi alle società di mutuo soccorso;
  • contributi versati per il riscatto degli anni di laurea dei familiari a carico;
  • premi per assicurazioni per il rischio di eventi calamitosi;
  • spese per ristrutturazione;
  • acquisto di mobili ed elettrodomestici;
  • spese per lavori di risparmio energetico.

Chiudiamo ricordando che dal 2020 la detrazione per alcune delle spese varia in base all’importo del reddito complessivo:

  • spetta per intero ai titolari di reddito complessivo fino a 120.000 euro;
  • in caso di superamento del già menzionato limite, il credito decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a 240.000 euro.

Dichiarazione dei redditi 2024: termini di presentazione


Per le persone fisiche, che hanno diritto alle detrazioni fin qui illustrate, esistono due diversi modelli dichiarativi: 730, adesso anche in versione "dichiarazione semplificata", e Redditi.
Il modello 730 è riservato a lavoratori dipendenti e pensionati, poiché occorre avere un sostituto d'imposta di riferimento (datore di lavoro o INPS) che opera direttamente sul cedolino il conguaglio delle imposte, a debito o a credito che siano.

Nel dettaglio il modello 730 può essere utilizzato da coloro che abbiamo percepito nel 2023:

  • redditi di lavoro dipendente e assimilati a quelli di lavoro dipendente;
  • redditi dei terreni e dei fabbricati;
  • redditi di capitale;
  • redditi di lavoro autonomo per i quali non è richiesta la partita IVA;
  • redditi diversi (es. redditi di terreni e/o fabbricati situati all’estero);
  • redditi assoggettabili a tassazione separata.

Di seguito il calendario delle scadenze 2024 per il 730:

  • dal 30 aprile 2024 è possibile accedere alla dichiarazione semplificata presente sulla piattaforma dell'Agenzia delle Entrate;
  • presentazione all'Agenzia delle Entrate entro il 30 settembre 2024.

Il modello Redditi PF (persone fisiche) riguarda invece: le partite IVA; i soggetti che hanno diritto alla compilazione del 730, ma che per qualsiasi motivo scelgono di applicare questa alternativa; coloro che non hanno presentato il 730 entro la scadenza fissata.
La presentazione del modello Redditi, infatti, concede un lasso di tempo lievemente maggiore per la presentazione al Fisco, con scadenza al 15 ottobre 2024.

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